Image
Top
(archive)

Giuseppe De Mattia

author
Giuseppe De Mattia – Bari, 1980

photographer
Bologna/Bari 

contribution
Casa Arcangeli, 2010/2011

3 Inkjet prints on photographic paper, 13×18

received 19.04.11

giuseppedemattia

How to present an house after it has been deeply lived, for more than fifty years, by one of the most intellectually active families in Bologna of the past century?  I have asked the permission to visit this flat in an unique phase: after it has been abandoned for three years, after the death of its last tenant and before the restoring in order to make it rentable and liveable again. When I got the permission to take pictures of the house of the Arcangeli family, at the 49 of Strada Maggiore, I was alone in the rooms of the wide flat (over two hundred square metres), but I didn’t feel completely alone.
I perceived strongly the presence of its tenants. All the books of the art critic Francesco were in line, he is the author of the first biography of Giorgio Morandi in 1964, he is the same one who directed the Galleria d’Arte Moderna of Bologna for ten years. Among the others were hang the drawings and the paintings of De Pisis, Morandi, Rosalba Arcangeli. The signs left by the “plundering” in order to make the house fastly free from all the valuable things (currently they are in the houses of the inheritors, in the ones of some friends of the family, or in the Archiginnasio of Bologna), those signs are strong and heavy like footmarks of dinosaurs.


Come si presenta una casa dopo essere stata vissuta intensamente, per più di cinquant’anni, da una delle famiglie più intellettualmente attive di Bologna nel secolo passato? Ho chiesto di poter visitare questo appartamento in una fase unica, ovvero dopo un abbandono lungo tre anni, in seguito alla morte della sua ultima inquilina e prima della preparazione al restauro per renderla nuovamente affittabile e occupabile. Nel momento in cui mi è stato permesso di fotografare la casa della famiglia Arcangeli, al civico 49 di Strada Maggiore, ero solo nelle stanze dell’appartamento di più di duecento metri quadri di ampiezza, ma non mi sentivo completamente solo. La presenza dei suoi inquilini si percepiva fortissima. Erano in fila tutti i libri del critico d’arte Francesco, l’autore della prima biografia di Giorgio Morandi, del 1964, lo stesso che diresse la Galleria d’Arte Moderna di Bologna per dieci anni, c’erano appesi i disegni e i dipinti di De Pisis, di Morandi e di Rosalba Arcangeli tra gli altri. I segni lasciati dopo il “saccheggio” per liberare frettolosamente la casa da tutto ciò che era di valore, attualmente conservato nelle abitazioni degli eredi, nell’Archiginnasio di Bologna o in quelle di qualche amico di famiglia, sono forti e pesanti come orme lasciate da dinosauri. 

Share on FacebookTweet about this on TwitterShare on LinkedInShare on Google+Pin on PinterestEmail this to someone